Optometrista

  • Autore: marcuz edoardo
  • 12 mar, 2019

Optometrista

Il benesseredegli occhi passa attraverso il lavoro di diverse figure professionali, che nonsempre tuttavia i pazienti riescono a definire e distinguere in manieracorretta. Ottici, oculisti, oftalmologi, ortottisti e optometristi sonoprofessionisti che svolgono mansioni diverse, complementari tra loro ma da nonconfondere. A chi rivolgersi dunque per la risoluzione dei propri problemi divista?

Quelladell'ottico è una professione di natura tecnica, dedicata alla lavorazione dilenti e montature per garantire il miglior supporto visivo al paziente per lacorrezione del proprio problema.

Gli ottici possono eseguire controlli dellavista nella fase precedente alla vendita degli occhiali, ma il loro lavorodovrebbe tener conto delle prescrizioni dell'oculista: è dunque importantesapere che un ottico non è un medico e pertanto non può diagnosticare patologiené tanto meno prescrivere farmaci o colliri.

L'oculista,definito anche oftalmologo, è un professionista laureato in Medicina e Chirurgia,con abilitazione e attestato di specializzazione in oculistica.

Il suo lavoro èdunque finalizzato alla diagnosi di disturbi e patologie dell'occhio e allaloro risoluzione mediante trattamenti farmacologici o chirurgici.

È tale figurache può prescrivere l'utilizzo di specifiche lenti correttive, così come difarmaci e colliri.

Specializzato tramite un corso dilaurea, l'ortottista si occupa della riabilitazione di diversi disturbi acarico degli occhi, come lo strabismo e l'ambliopia.

Solitamente l'ortottistalavora a stretto contatto con l'oculista, occupandosi dell'esecuzione di esamidiagnostici come il campo visivo, la topografia corneale, la biometria e l'OCT,mediante appositi macchinari che consentono di rilevare anomalie più o menogravi dell'apparato visivo.

Molti otticisono anche optometristi: tale qualifica professionale amplia il raggio d'azionedel semplice tecnico ottico, in quanto l'optometrista può diagnosticare etrattare specifiche condizioni e anomalie oculari. Non essendo un medico,l'optometrista non può eseguire interventi chirurgici ma è abilitato a fornireal paziente cure primarie, oltre che i giusti dispositivi correttivi, comeocchiali e lenti a contatto.

In caso diproblemi di vista, come detto, l'unica figura medica abilitata alla diagnosicompleta del disturbo e a un eventuale trattamento chirurgico è l'oculista, ilcui lavoro sarà supportato dalle altre figure descritte in base alle specificheesigenze del paziente.

Per controlli basilari della vista, sarà tuttaviapossibile affidarsi alle altre figure professionali rimanendo, ovviamente, nelraggio d'azione consentito dalla loro abilitazione.

Optometria in sintesi

Optometria è un settore delle scienze della salute. Gli operatori sono esperti della visione e delle “disfunzioni della funzione visiva, come miopia, presbiopia, astigmatismo, ipermetropia” e non intervengono (almeno in Italia) “in caso di vere e proprie malattie oculari”.

Optometria scaturisce dall’unione di una triade di conoscenze: Ottica (fisica), Fisiologia (biologia, scienze della salute), Percezione (psicologia). Tale triade dipende dalle strutture e funzioni del sistema visivo che intrecciano conoscenze di questi tre ambiti almeno.

Quando è nata l’optometria?

L’optometria non è affatto una professione nuova. L’uso di lenti per vedere bene inizia nel 1286 pare proprio in Italia. Poi si sviluppa nei secc. XVI-XVII con alcuni criteri di scelta.

A fine del 1800 è variamente praticata in Europa e negli Stati Uniti ma non formalizzata (negli Stati Uniti, si formalizza una prima licenza di optometrista a New York nel 1897; una prima regolamentazione è del 1901, nel Minnesota).

In Italia questa professione inizia a prendere forma negli anni ’20-30; ma negli stessi anni nel Regno Unito la formazione è a livello superiore (nel 1903-4 si apre un dipartimento di ottica e nel 1927 inizia la formazione al londinese Northampton Institute, ora City University).

In altri paesi europei si formalizza dopo la seconda guerra mondiale. In Italia il primo corso di formazione è del 1969 (a Milano e a Vinci). Ora sono attivi vari percorsi formativi in Italia.

Come si diventa optometristi in Europa?

In Europa, l’optometrista ha una formazione generalmente postsecondaria o universitaria ed è generalmente un professionista autonomo delle scienze della salute (che sono differenziate da medicina).

Nella maggior parte dei paesi dell’Unione Europea (Gran Bretagna, Irlanda, Spagna, Olanda, Germania, Danimarca), in tutti i paesi di influenza anglosassone (Usa, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Sud Africa) e in altri paesi asiatici e sudamericani, l’optometria è differenziata dalla branca medica dell’oftalmologia. Nella quasi totalità dei paesi essa si è differenziata anche dall’ottica (anche se le radici culturali e storiche sono affini).

Nella gran parte dei paesi citati, la formazione degli optometristi è post-secondaria o universitaria.

Il lavoro degli optometristi si svolge in collaborazione con le varie professioni legate a occhi e visione (medici-oftalmologi, ottici, ortottisti, psicologi della percezione…) o in modo autonomo.

Come è inquadrata in Italia la professione di optometrista?

L’optometria non è una professione regolamentata in Italia.

Nondimeno e al pari di molte altre professioni, ha propri percorsi formativi e tale professione può essere esercitata liberamente, come ribadito più volte dalla Corte di Cassazione (ad es.

: Udienza 11 Aprile 2001; n.42895/2001 ruolo gen.; n. 595) in quanto è differenziata dalla professione di medico-oculista e da quella di ottico.

L’optometria è compresa anche nell’ultima lista delle attività economiche ATECO 2007 (pubblicata dall’ISTAT) al codice 86.90.29, Altre attività paramediche indipendenti (paramedico è termine talvolta ambiguo ma in genere identifica un “sanitario” differente dal medico).

Come si diventa optometristi in Italia?

Gli optometristi attualmente in attività in Italia provengono da formazione specifica pur di diversa struttura. Prevalentemente, lo studio dell’optometria perfeziona gli studi e l’abilitazione in ottica.

Le sedi della formazione in optometria sono vari istituti a natura regionale, o statale (raro) o privata o universitaria.

Diversi optometristi operanti in Italia hanno formazione universitaria straniera (sia UE sia extraUE).

  • Cosa fa, in pratica, l’optometrista?
  • L’Optometrista si occupa di refrazione oculare (la “misura della vista”), dell’applicazione delle lenti a contatto, della verifica del normale equilibrio del sistema visivo binoculare, compensando difetti visivi e misurandoli ( ὄ ψις–μέτρον ) con strumenti appositi e mezzi ottico-fisici, al fine di incrementare le abilità visive ed il comfort , mediante tecniche non mediche, quali lenti e tecniche di educazione visiva.
  • In Italia, l’Optometrista non effettua diagnosi mediche, non gestisce patologie, non prescrive terapie farmacologiche o chirurgiche, né consiglia il paziente sotto il profilo medico.
  • Dove l’optometrista svolge la propria professione?

Molti sono i professionisti attivi presso i centri ottici, alcuni altri invece, svolgono la professione presso studi oculistici, collaborando con gli altri professionisti della visione (oculisti ed ortottisti). Altri professionisti svolgono attività autonoma in un proprio centro.

Проблемы профессиональной подготовки и взаимодействия офтальмолога и оптометриста

В Центре зрения «Октопус», где я работаю, врачи в 100% случаев доверили бы оптометристу самостоятельно проводить подбор контактных линз, подбор очков простых и сложных, в том числе и прогрессивных, профилактический осмотр и все диагностические аппаратные процедуры.

Однако эти врачи участвовали в подготовке оптометристов из медицинских оптиков и медицинских сестер в виде наставников.

Как главный врач хочу сказать, что ошибок при выписке рецептов у оптометристов практически нет: за последние 3 года мне ни разу не принесли на разбор историю оптометриста. Врачи, работающие оптометристами, иногда не разбирают досконально рефракционный анамнез.

Имея опыт подготовки оптометристов для наших центров и оптик, я могу доверить оптометристу часть врачебной нагрузки именно для самостоятельной работы и самостоятельного решения.

Когда медицинских оптиков переобучали в оптометристов, они легко усваивали технические стороны: транспозицию цилиндров и т.д., медсестры-оптометристы лучше понимали логику приема пациентов: какие процедуры, в какой последовательности следует проводить.

Стандарт, который мы с вами обсуждаем, если не принимать во внимание терминологические неточности, очень подробно расписан по манипуляциям, но я там не увидела методы определения объективной рефракции, они специально не выделены, ретиноскопия, скиаскопия, вы считаете, что эти методы не нужны оптометристам? Они нужны; если оптометрист самостоятельно работает, он должен контролировать рефракцию объективными методами. Я, правда, не поняла, как оптик-оптометрист будет вести прием, если он заточен на техническую сторону: характеристика оправ, очковых линз и т.д. Но оптика-оптометриста необходимо иметь в штате, т.к. они хорошо разбираются в инновационных продуктах, быстро их усваивают, имея базовое образование по медицинской оптике; хорошо разбираются в каталогах.

Реплика:

— Я — оптометрист со средним специальным образованием, повышала квалификацию в Санкт-Петербургском колледже, и я не согласна назначать лечение.

О.Н. Купцова:

— Если поток пациентов большой, оптометристы и офтальмологи, как правило, работают параллельно: оптометристы подбирают очки и контактные линзы, но для лечения отправляют пациента к офтальмологу.

М.А. Трубилина (ФГБОУ ДПО «Институт повышение квалификации ФМБА России») «Оптометрическое образование в мире. Какую модель мы берем за основу?»:

— То, что я вижу вокруг себя, мне напоминает ажиотаж вокруг оптометрического образования. Начался он не так давно. С чего все начиналось? Молодому поколению хочу рассказать, почему столько внимания мы сегодня уделяем оптометрическому образованию.

В 2005 году одна международная компания, исследуя рынок, приходит к выводу, что для того чтобы хорошо продавалась ее продукция, персонал необходимо учить. Этим никто не занимался: ни мед-университет, ни питерский колледж. Была подготовлена профессиональная поддержка, которая стала ездить по всей стране и в меру своих возможностей преподавать.

Далее к этой компании присоединилась другая, третья компании; затем эти компании покинули профессиональные поддержки, стали организовывать свои частные компании. Некоторые поняли, что рынку можно делать хорошие коммерческие предложения, т.к.

потребность в подготовке оптометристов на рынке существует; они стали приглашать профессиональных консультантов в свои частные образовательные центры, открылись курсы переподготовки, и начался ажиотаж. Какие изменения произошли с 2005 года? В оптиках работало более 95% офтальмологов; медсестер было мало, они сидели на приеме и занимались подбором средств оптической коррекции.

Сейчас ситуация коренным образом изменилась: мы видим резкий отток офтальмологов из оптик, что объясняется следующими причинами. Первое: офтальмолог — более дорогая рабочая сила; второе: руководитель, сопоставляя выгоду в продажах между офтальмологом и оптометристом, делает выбор в пользу оптометриста как наиболее подготовленного кадра.

Budete mít zájem:  Co Je Dna-Priznaky?

В аудитории, наверное, нет человека, который бы пролетел всю Россию — от Владивостока до южных регионов. По градации А.В. Золотарева, я беру оптометристов немедицинского звена как работников оптик. Что я встречаю в своей практике? Приезжаю в конкретный оптический салон, чтобы поработать с персоналом, начинаешь изучать людей — кто где учился и т.д.

«Вы кто? — Оптметрист — Вы что оканчивали? — Почтовый техникум — Почему вы считаете себя оптометристом? — В 1976 году я окончила фельдшерское училище — Почему все-таки оптометрист? — Я подбираю очки, кто же я еще?» В этом случае вопросы, очевидно, надо задавать руководству.

Я двумя руками «за» те правовые урегулирования, которые сейчас пытаются провести в рамках Оптической ассоциации. С другой стороны — массовые случаи судебных исков по причине медицинских назначений, сделанных оптометристами.

Связаны иски, прежде всего, с воспалительными заболеваниями роговицы после назначения контактной линзы, когда оптометрист не понимает и не видит, что это эрозия, назначаются стероидные препараты — появляется язва роговицы. К чему я это подвожу?

Делая анализ общего среза специалистов, которые сейчас работают в оптиках, надо, к сожалению, признать, что ни наши уважаемые медицинские учреждения, университеты, ни оптометрические колледжи, ни курсы переподготовки не ставят на место готового специалиста. Готового специалиста готовят на местах.

Кто готовит? Профессиональная поддержка компаний; специалисты, долгое время работающие в оптиках. Но повторю: готовых специалистов нет. Что мы хотим изменить? Первое, мы должны поменять саму систему образования. Я внимательно слушала доклад Г.Н.

Мищенко, которая сказала, что, скорее всего та модель, которая будет предлагаться, в своей основе больше напоминает британскую модель подготовки оптометристов. Наверное, это так. Но обратите внимание: после четырех лет обучения в британском университете по оптометрии выпускник не имеет право даже назначить очки.

Только годичная практика после четырех лет образования под контролем руководителя; ежеквартальные экзамены; государственный экзамен; государственная система аккредитации такого специалиста. Только после этого специалист получает право назначить очки.

Давайте смотреть, что мы можем сделать с реорганизацией системы образования. Думаю, нам еще рано приводить в качестве определения оптометриста то определение, которое дали в первой части круглого стола мои коллеги.

Это определение соответствует западному оптометристу, окончившему западную школу, который прошел не один год профессионального становления. Я взяла определение оптометрии из Википедии: «Оптометрия — медицинская специальность, изучающая вопросы нарушения зрения, зрительных функций и зрительного восприятия». Все. Второе.

Оптометрия, наряду с офтальмологией, является отраслью медицины, связанной с оказанием помощи населению в вопросах оптической коррекции зрения. Разделим это определение на два понятия.

Оптометрист, прежде всего, должен хорошо знать и уметь назначать средства оптической коррекции и прекрасно владеть теми инструментами, которые находятся в его арсенале. Встает вопрос, кто будет готовить этого оптометриста? При всем моем уважении к Веронике Брониславовне (Батраковой, Санкт-Петербургский медико-технический колледж — прим. ред.

) ее на всю страну не хватит. Первый вопрос, который возникает, — подготовка преподавательских кадров. В этом отношении очень хорошей была программа, начатая в 2007 году, под названием «Учить учителей», когда за рубеж вывозились ведущие специалисты для приобретения опыта в области оптометрии. Что я предлагаю?

Конечно, подобную программу можно организовать только при хорошей финансовой поддержке, и почему бы Оптической ассоциации не обратиться с предложением к производителем оказать помощь на начальном этапе? Любой производитель знает, что его продукция будет продаваться только тогда, когда на местах будет работать грамотный специалист. Если мы не подготовим преподавательский состав, мы не сможем подготовить грамотных специалистов на месте. Второе. Вы можете представить кабинет оптической коррекции зрения в хорошо развитой европейской стране, где пробный набор линз, кривая оправа и нет поляризационных тестов для близи для регулирования бинокулярных нарушений? У нас единичные кабинеты оснащены фороптером, и я нигде не видела в стране поло-тесты для близи, их просто нет. Поэтому я предлагаю в стандартах пересмотреть вопрос оснащения медицинского кабинета. Последнее.

Во втором определении оптометриста указано, что оптометрист и офтальмолог работают в тандеме; можно сказать, что оптометрист — «младшая сестра» офтальмолога, и если мы не будем менять образовательные программы в медицинских университетах, мы никогда не сможем создать тандем «офтальмолог — оптометрист».

Поэтому необходимо, насколько возможно, оказывать содействие в подготовке офтальмологов: способствовать увеличению количества часов по клинической рефракции; ориентировать ведущих офтальмологов на правильную оптическую коррекцию, на что уже переориентировались школы подготовки кадров. Только в этом случае возможен тандем между оптометристом и офтальмологом.

И.А. Ананьева (директор центра «Роскошное зрение»):

— Я, честно говоря, в шоке, у нас прекрасно оборудованы кабинеты, у нас все есть! А вы говорите о стеклах и кривых оправах.

М.А. Трубилина:

— Я очень рада, что все это у вас есть, но я говорю не только о глубинке, я говорю про Москву, про другие крупные города; вы, Ирина Анатольевна, одна их немногих, у кого имеются тесты для близи.

А.В. Золотарев:

— Мы завершили фиксированную программу круглого стола, но мы также исчерпали все время, однако мы можем продолжить обсуждение складывающейся ситуации в оптометрии столько, сколько необходимо. Коллеги, напоминаю, если бы не было сложностей, с которыми мы столкнулись в нашей практической работе, не было бы и такого обсуждения.

Заранее прошу прощения у тех коллег, которые могут почувствовать себя в чем-то ущемленными, но пока мы не определимся с проблемными вопросами, мы не сможем понять, в какую сторону нам надо двигаться. Есть несколько позиций, сторонники которых считают, что надо делать именно так, а никак иначе, а истина, как всегда, где-то посередине.

О.В. Проскурина:

— Никак не могу угомониться по поводу раздела профстандарта «диагностика и лечение глазных заболеваний». Сильно смахивает на профстандарт врача-офтальмолога.

Я благодарна коллеге-оптометристу, которая сказала, что она не готова взять на себя обязанности лечить глазные заболевания. Правильно! Если в профстандарте останется эта колонка, оптометрист будет в ответе, если что-то произойдет.

Поэтому, на мой взгляд, делать этого не нужно. Еще у меня вопрос к О.Н. Купцовой по поводу медсестер-оптометристов. Я только «за», чтобы такие специалисты были. Они, конечно, необходимы для практического здравоохранения.

Где вы их берете, и как они работают? Какое существует для этого законное основание?

О.Н. Купцова:

— Когда мы подготовили оптометристов из среднего звена, мы им повесили бэйджики «медицинская сестра-оптометрист». То есть это были переподготовленные медицинские сестры. Они прошли переподготовку по медицинской оптике в Москве на базе Академии медицинской оптики и оптометрии, ездили переучиваться в Питер. То есть они прошли переподготовку. А теперь — нельзя.

Вот в чем проблема. А тем, кто окончил курсы по медицинской оптике и прошли переподготовку по специальности «оптометрия», мы повесили бэйджики «медицинский оптик-оптометрист». И те, и другие, проработав под руководством врача, хорошо знающего оптометрию, сейчас работают самостоятельно одинаково хорошо.

У одних, я говорила, лучше логика приема, у других — технические стороны.

Реплика:

— При разделе присутствующих в зале на офтальмологов и оптометристов я «прошла мимо», я отношусь к бизнесу, к поставщикам. Но у всех душа болит, однако в первую очередь следует разобраться между собой.

Вы часто говорите об одном и том же, и цель у всех одна и та же, но только не хватает чего-то, чтобы обсуждение и поиск решения шли в унисон. Необходимо, чтобы кто-то взял на себя функции переговорщика.

Видимо, это должна быть Оптическая ассоциация.

О.Н. Купцова:

— Это же нонсенс, когда из медработника, имеющего медицинскую специальность, мы не можем подготовить оптометриста.

Профессор Ю.Б. Слонимский:

— Здесь говорили много умных, профессиональных вещей, я впервые присутствую на подобном мероприятии. Мне кажется, что все говорят о сути, но забыли о бюрократии и различных организационных моментах. На мой взгляд, не следует забывать о том, что необходимо «пробить» приказ министерства. О.В. Проскурина говорила о том, что приказ готовился.

Кто занимается тем, чтобы приказ прошел? У меня предложение: необходимо подготовить резолюцию по сегодняшнему собранию, переправить ее председателю Общества офтальмологов России Б.Э. Малюгину, и чтобы он «пробивал» через ООР в Минздраве соответствующий приказ, и чтобы кто-то отвечал за этот приказ.

Пока в приказе Минздрава не будет оговорено, что в поликлинике, которая обслуживает столько-то тысяч человек, должно быть, к примеру, один-два оптометриста; в больнице, где в отделении лечатся столько-то больных должно быть по штатному распиванию столько-то оптометристов и т.д.

, пока не выйдет этот приказ, наши с вами разговоры будут носить характер «междусобойчика». Нам нужен конкретный результат, и без Министерства здравоохранения ничего не будет.

А.В. Золотарев:

— Если мы сразу обратимся в министерство, то они напишут в приказе далеко не то, что нам нужно.

В.И. Пилягин:

— Как человек практического действия из сегодняшнего разговора я понял, что никто пока не определился с формулировкой «кто такой оптометрист». Такое впечатление, что все говорят о разном. Одна коллега говорит, что она, как оптометрист, не согласна выполнять какие-то функции. Для начала надо определиться с терминами. Согласен с мнением М.А.

Трубилиной о необходимости готовить преподавателей.

Если говорить о стандарте, он разрабатывается уже не один год; после его принятия еще 4 года мы будем готовить первый выпуск оптометристов; вопрос, сколько пройдет лет, прежде чем мы получим первых оптометристов? Сейчас мы говорим, что обеспеченность офтальмологами — 40%, откуда мы их возьмем? Или откуда мы возьмем оптометристов? Я согласен с тем, что необходимо стандарты готовить и готовить на самом высоком уровне. И пусть они появятся через 10 лет, но это будут нормальные стандарты. Однако сейчас надо что-то делать. Поэтому это могут быть какие-то временные положения, компромиссные решения, но узаконенные. Сейчас мы вынуждены каким-то образом работать, несмотря на то  что многие вещи не разрешены.

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Вы говорили, что оптометрист не может выполнять определенные функции, а офтальмолог может, но «офтальмолог» и «оптометрист» — это не фамилии.

Если оптометриста обучить должным образом, если он пройдет надлежащую практику, он будет эти функции выполнять, так же как офтальмолог.

У нас порой такие встречаются офтальмологи, что «мама не горюй», и оптометристы намного лучше справляются со своими обязанностями. Так что это — вопрос подготовки, контроля.

Optometrista

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Forottero: strumento utilizzato per la misura della refrazione oculare, delle capacità accomodative e della visione binoculare

L'optometrista è un professionista non-medico che svolge la sua attività in ambito della salute nel campo dell'ottica fisiologica, individuando e compensando difetti refrattivi o disfunzioni visive, e identificando i parametri necessari all'approntamento del più opportuno ausilio (occhiali, lenti a contatto, ecc..) che consenta di ripristinare la normale efficienza visiva. Non può effettuare alcun tipo di diagnosi medica ne somministrare terapie riabilitative per vere e proprie patologie o trattamenti farmacologici. Tale definizione è tuttavia generale e non applicabile alla globalità degli ordinamenti nazionali, è pertanto necessario considerare la professione in base allo Stato di riferimento.

Storia

L'optometria è stata regolamentata per la prima volta negli Stati Uniti, dove vanta una storia di più di cento anni.

[1] La prima licenza di optometrista è stata conferita a New York nel 1897 come conseguenza di una disputa legale fra gli oculisti e Charles Prentice[2] che si faceva pagare per i suoi esami della vista. La prima legge che regolamentava l'optometria fu approvata in Minnesota nel 1901.

Questa regolamentazione sancì la differenza fra il dispensing optician, che fornisce gli occhiali su prescrizione, e il refracting optician, che prescrive e fornisce una correzione in modo autonomo o rilascia una prescrizione scritta della correzione ottica.

Prima di allora gli optometristi venivano chiamati genericamente ottici; il termine optometrista, citato per la prima volta da Edmund Landolt nel 1886, divenne popolare nei primi due decenni del XX secolo.

Nel mondo

Europa

In Europa l'optometrista ha una formazione universitaria ed è un professionista autonomo.

[3] Nella maggior parte dei paesi dell'Unione europea (Gran Bretagna, Irlanda, Spagna, Paesi Bassi, Germania, Lettonia, Danimarca) e in tutti i paesi di cultura anglosassone (Canada, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica e altri) l'optometria è separata dall'ottica e non esiste un accorpamento di funzioni.

L'optometria è una realtà largamente diffusa nei paesi della Comunità Europea; ciò ha reso necessario pensare ad un diploma europeo in optometria per ovviare alle necessità di mutuo riconoscimento di titoli fra i paesi membri (Direttiva CEE 89/48, relativa ad un sistema generale di riconoscimento dei diplomi di istruzione superiore che sanzionano formazioni professionali di una durata minima di tre anni).

Italia

Gli Optometristi che svolgono ad oggi (2017) la loro attività in Italia[4] hanno regolarmente conseguito un diploma presso un istituto superiore (privato o statale/regionale) oppure una laurea in Ottica e Optometria presso Università statali. Sono anche presenti sul territorio professionisti con lauree conseguite all'estero ma, indipendentemente dal titolo, la professione non è regolamentata né inquadrata dallo Stato italiano come sanitaria.

In merito al quest'ultimo nodo cruciale, una sentenza della Corte di Cassazione[5] chiarisce che l'optometria in Italia è una professione non vietata e quindi libera, distinguendola nettamente dalla professione del medico oculista e da quella di ottico.

La sentenza si riferiva ad un'accusa di esercizio abusivo della professione medica (successivamente annullata dal giudice per insussistenza di reato) in cui è definito: ‚Quella dell’optometrista, ancora priva di riconoscimento in Italia, sarebbe ampiamente diffusa all’estero; si tratterebbe di un operatore sanitario intermedio tra l’ottico e l’oculista; si tratterebbe di un professionista che misura la vista e prescrive occhiali o trattamenti non implicanti l’uso dei medicinali o interventi chirurgici. Come tale non intaccherebbe la sfera di competenza della professione del medico oculista; il suo esercizio, anzi, dovrebbe ritenersi libero‘.

La Corte di Cassazione[5] ha anche sottolineato che l’optometria è: “un’attività che non è regolata dalla legge, ed il cui esercizio – allo stato attuale della normativa – deve, proprio per questo, ritenersi libero, lecito anche penalmente, per la semplice ragione che non sussiste nessuna norma positiva che lo vieti, a condizione che non venga invaso l’ambito, strettamente curativo, riservato al medico oculista, e, naturalmente, che non vengano effettuate manovre che possano provocare anche indirettamente danni o lesioni al cliente. Si deve ritenere, infatti, in base ai principi generali, che l’optometrista non possa in nessun caso praticare la propria attività in presenza di malattie oculari in senso proprio (e non di semplici disfunzioni della funzione visiva), e quando la sua opera possa comportare danni personali, diretti o indiretti, al cliente (e non la semplice inutilizzabilità di un apparecchio ottico inadatto). Di conseguenza non può considerarsi preclusa all’optometrista l’attività di misurazione della vista, e di apprestare, confezionare e vendere – senza preventiva ricetta medica – occhiali e lenti correttive non solo per i casi di miopia e di presbiopia, ma – al contrario dell’ottico – anche nei casi di astigmatismo, ipermetropia, ed afachia. (Cass. n. 42895/2001).

In merito alla professione di ortottista, nel 2004 il Consiglio di Stato afferma che l'operato dell'optometrista “appare diverso da quello proprio del medico oculista e vi è assoluta diversità di compiti rispetto all'ortottista-assistente di oftalmologia‘.

In Italia vi sono sette facoltà statali nei principali capoluoghi che rilasciano la laurea triennale in Ottica e Optometria. Tale CdL, codificato L-30 (Scienze e Tecnologie Fisiche), è incasellato all'interno della Scuola di Scienze e facente parte del Dipartimento di Fisica.

Il corso propone un’adeguata formazione generale nei settori di: matematica, fisica, chimica, biologia, fisiologia umana ed igiene.

La parte caratterizzante riguarda: ottica oftalmica, ottica fisiologica, psicofisica della visione, optometria e contattologia; materie che costituiscono i fondamenti teorici e sperimentali delle discipline specifiche del corso.

A tutt'oggi (2017) non vi è abilitazione alla professione di Optometrista ma solo a quella di Ottico, a cui si accede solamente con il diploma specifico in ottica o laurea in Ottica e Optometria; tale abilitazione è regolamentata dal Regio Decreto del 31 maggio 1928, n.1334.

Alcuni rinnovamenti avvenuti negli ultimi anni concernenti gli Ordini Professionali (Decreto Legge Lorenzin n.3/2018), prospettano dei cambiamenti nella professione di Optometrista, tuttavia, non sono chiare le implicazioni future di tale legge che, allo stato attuale (2019), rimane priva di decreti attuativi.

Note

  1. History of Optometry, Lecture Handout at Indiana University School of Optometry by David A. Goss.
  2. Charles Prentice Archiviato il 6 gennaio 2013 in Internet Archive.
  3. Naroo SA, Grit F.

    Optometry and optics in Europe. Cont Lens Anterior Eye. 2009 Jun;32(3):101-2.

  4. Istat
  5. a b Udienza pubblica dell'11 aprile 2001; n.

    42895/2001 ruolo generale; numero sentenza 595

Voci correlate

  • Oculista
  • Oftalmologia
  • Ortottista
  • Ottico
  • Optometria
  • Occhio
  • Ottica
  • Ipovisione
  • Refrazione oculare
  • Test visivi
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Estratto da ‚https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Optometrista&oldid=112719456‘

Optometrista

L'abilitazione all'esercizio della professione avviene attraverso un esame di abilitazione, disciplinato dall'Ordinanza ministeriale n. 457 del 15/06/2016 ‚Abilitazione alle professioni di ottico e odontotecnico‘.

Requisiti di accesso a quest'ultimo sono il diploma di maturità professionale negli indirizzi ottico e odontotecnico o il diploma di qualifica di ‚operatore meccanico ottico‘.

Può accedervi anche chi è in possesso di un altro diploma di maturità o del diploma di laurea in Scienze e Tecnologie Fisiche (L-30) – con almeno 30 cfu in materie ottiche – purché abbia svolto anche attività lavorativa o abbia frequentato un corso di formazione professionale regionale contenente gli insegnamenti obbligatori previsti dall'indirizzo ottico e odontotecnico del diploma di maturità sopra menzionato.

VI livello del Quadro Europeo delle Qualifiche, corrispondente al primo ciclo dei titoli accademici

L’OPTOMETRISTA lavora prevalentemente in negozi di ottica e imprese produttrici di ausili visivi (lenti a contatto, lenti), più raramente può trovare collocazione presso strutture sanitarie private (studi oculistici, cliniche).

Negozi di ottica Attività commerciale specializzata nella vendita di prodotti per l’Ottica nella quale è disponibile un’ampia offerta di prodotti e materiali specializzati (occhiali da vista, premontati, lenti per occhiali e a contatto, nonché occhiali da sole, montature e accessori vari).
Imprese Imprese produttrici di lenti oftalmiche, lenti a contatto, prodotti per la manutenzione, strumenti per diagnostica oculare e per chirurgia oculare. Le più grandi imprese produttrici sono multinazionali e le sedi presenti sul territorio nazionale sono più spesso dedicate alla commercializzazione dei prodotti, fornendo anche assistenza tecnica ai singoli esercizi commerciali che acquistano i prodotti.
Strutture Sanitarie e parasanitarie Private Società titolari di autorizzazione sanitaria regionale e dotate di direttore sanitario (Studi Oculistici e Cliniche). Studi professionali privati mono o multidisciplinari

Negozi – L’OPTOMETRISTA trova impiego come dipendente o consulente in negozi di ottica di piccole, medie e grandi dimensioni o di esercizi di ottica che dispongono di più punti vendita anche inseriti in centri commerciali.

L’OPTOMETRISTA può essere anche titolare di un’attività commerciale. Per aprire un esercizio commerciale deve aver conseguito il diploma di “Abilitazione all’Arte Ausiliaria di Ottico”.

Se titolare di un negozio, l’ottico-optometrista oltre a svolgere la sua attività professionale di misurazione, valutazione e predisposizione di ausili visivi, deve occuparsi della gestione economica del negozio, analizzando le opportunità e i rischi del mercato, individuando le caratteristiche dei clienti e dei fornitori, definendo gli obiettivi a breve e medio termine, e operando scelte relative all’approvvigionamento e all’assortimento dei prodotti.

  • Imprese – L’OPTOMETRISTA più essere assunto come lavoratore dipendente dalle imprese produttrici di ausili visivi (lenti e lenti a contatto) sia nell’area commerciale, come informatore tecnico, che di assistenza ai clienti, rappresentati, in questo caso, dagli Ottici e dagli Ottici Optometristi che lavorano nei negozi.
  • In imprese di questo tipo, quando decidano la commercializzazione di un nuovo prodotto sul territorio nazionale, l’OPTOMETRISTA è chiamato a curare tutta la traduzione del materiale illustrativo in italiano e a seguire l’iter di approvazione del prodotto da parte del Ministero competente.
  • Strutture Sanitarie Private – più raramente l’OPTOMETRISTA svolge la sua attività professionale presso strutture sanitarie private (Studi oculistici e Cliniche) fornendo consulenze nella misurazione della rifrazione dei pazienti prima e dopo interventi chirurgici, o presso studi professionali privati in autonomia o in condivisione multidisciplinare.

All’OPTOMETRISTA, sia quando abbia un’attività in proprio che quando sia alle dipendenze, viene richiesto che sappia svolgere in autonomia le proprie competenze tecniche, ovvero deve essere in grado di misurare, valutare i difetti ottici e rifrattivi della vista senza essere diretto da altri.

Tuttavia non può svolgere alcuna attività diretta all’accertamento di malattie, all’effettuazione di diagnosi ed all’elaborazione ed esecuzione di terapie; non può prescrivere farmaci di alcun tipo, e nel caso riscontrasse delle anomalie, è tenuto a consigliare ai clienti di rivolgersi ad un Medico Specialista.

  1. Gli ambienti in cui esercita l’OPTOMETRISTA sono confortevoli, chiusi e illuminati artificialmente, le dimensioni variano in base alla tipologia di negozio, di studio o di ufficio.
  2. L’attività comporta un continuo contatto con il pubblico, soprattutto in negozio; richiede di relazionarsi con differenti tipologie di persone, per interpretare bisogni e trovare le risposte più adeguate.
  3. L’assistenza del cliente prevede lunghi momenti della giornata da trascorrere in piedi, in posizione eretta o in movimento.
  4. Le attività commerciali, inoltre, in alcuni periodi dell’anno effettuano orari prolungati di apertura al pubblico, potrà essere pertanto richiesto di lavorare anche nei giorni festivi e per una quantità maggiore di tempo.
  5. È frequente l’interazione con altre figure professionali, quali Medici Oculisti, Ottici, Addetti alla vendita ma anche Intermediari commerciali e Fornitori (soprattutto nei negozi).
Misurazione e valutazione della vista – Acquisisce le indicazioni derivanti dalle prescrizioni mediche e raccoglie le informazioni anamnestiche per effettuare l’esame dei difetti puramente ottici della vista; valuta quali strumentazioni debbano essere utilizzate ed è in grado di interpretare i valori delle misurazioni.
  • Identificare le prove di valutazione da utilizzare, a partire dalla prescrizione del medico, con riferimento all’età e alla patologia del cliente;
  • Scegliere gli strumenti e le tecniche di misurazione;
  • Eseguire la valutazione funzionale dei disturbi della vista;
  • Valutare l’opportunità di indirizzare il cliente ad un Medico Oculista (quando necessario);
  • Interpretare le misurazioni effettuate con gli strumenti e trascriverle correttamente secondo le convenzioni standard in modo da rilasciare una documentazione scritta dei valori rilevati.
Predisposizione e applicazione di un ausilio visivo – Realizza e fornisce, su misura per il cliente, l’ausilio visivo (occhiali, lenti estetiche e lenti correttive dei difetti ottici e rifrattivi) necessario per la correzione dei difetti ottici riscontrati; verifica che tale ausilio venga utilizzato correttamente, in particolare nel caso delle lenti a contatto.
  • Applicare lenti a contatto;
  • Insegnare al cliente ad utilizzare le lenti a contatto;
  • Consigliare i clienti sulla scelta di montature e lenti (in plastica o in vetro);
  • Identificare e segnalare le caratteristiche del prodotto;
  • Montare le lenti sugli occhiali (o farle montare da un laboratorio esterno).
Misurazione e valutazione di follow up – Anche dopo la fornitura dell’ausilio visivo o a seguito di un intervento all’occhio, verifica regolarità dei parametri ottici e l’adeguatezza dell’ausilio alle aspettative del cliente.
  • Identificare le prove di valutazione da utilizzare, a partire dalla prescrizione del medico, con riferimento all’età e alla patologia del cliente;
  • Scegliere gli strumenti e le tecniche di misurazione;
  • Eseguire la valutazione funzionale dei disturbi della vista;
  • Valutare l’opportunità di indirizzare il cliente ad un Medico Oculista (quando necessario);
  • Interpretare le misurazioni effettuate con gli strumenti e trascriverle correttamente secondo le convenzioni standard in modo da rilasciare una documentazione scritta dei valori rilevati.
Assistenza al cliente – Orienta i clienti fornendo informazioni tecniche e consigli relativi ai prodotti e ai materiali che meglio rispondono alle esigenze, in funzione dei bisogni e delle capacità di spesa.
  • Informare e consigliare al cliente prodotti/articoli che meglio rispondono alle sue esigenze, in funzione delle capacità di spesa e dell’analisi dei bisogni;
  • Fornire informazioni tecniche sulle caratteristiche dei prodotti, la loro composizione, sulle modalità d’uso e di pulizia;
  • Promuovere ulteriori vendite di prodotti aggiuntivi o complementari.
  • Anatomofisiologia dell’Apparato Visivo;
  • Anatomofisiologia della Motilità Oculare;
  • Anomalie della Visione Binoculare;
  • Biologia;
  • Chimica;
  • Elementi di Fisiopatologia del Sistema Visivo;
  • Elementi di Oftalmologia;
  • Elementi di Psicologia;
  • Fisica;
  • Materiali per l’Ottica:
  • Ottica;
  • Patologia oculare;
  • Strumenti di Misurazione Ottica;
  • Tecniche di Misurazione Ottica;
  • Tipologie di lenti e lenti a contatto.
  • Elementi di Customer care;
  • Elementi di Customer Relationship Management;
  • Elementi di Merceologia;
  • Gamma di prodotti/servizi in vendita;
  • Lingua Inglese (Fluente);
  • Nozioni di Qualità del Servizio;
  • Principi di Customer Satisfaction.
  • Applicare metodologie di valutazione dell’ambliopia e dell’ipovisione;
  • Applicare metodologie di valutazione delle alterazioni della visione binoculare;
  • Applicare procedure di esecuzione di prove di misura e valutazione della vista;
  • Applicare tecniche di esecuzione di esami strumentali oftalmologici.
  • Applicare procedure di segnalazione di non conformità merci;
  • Applicare tecniche di analisi dei costi;
  • Applicare tecniche di benchmarking;
  • Applicare tecniche di confezionamento merce;
  • Applicare tecniche di decision making;
  • Applicare tecniche di definizione dei prezzi;
  • Applicare tecniche di gestione della comunicazione con il cliente;
  • Applicare tecniche di interazione con il cliente;
  • Applicare tecniche di marketing mix;
  • Applicare tecniche di presentazione prodotti;
  • Applicare tecniche di vendita.

operare con precisione, minimizzando gli errori e ponendo una costante attenzione alla qualità e al controllo dei risultati del lavoro

prestare attenzione ai segnali, ai cambiamenti e agli output che giungono dal contesto organizzativo; intuire evoluzioni e sviluppi; ascoltare e riconoscere le tendenze strategiche in atto

modificare comportamenti e schemi mentali in funzione delle esigenze del contesto lavorativo, sapersi adattare ai cambiamenti e alle emergenze, lavorare efficacemente in situazioni differenti e/o con diverse persone o gruppi

anticipare, riconoscere e soddisfare le esigenze del cliente interno/esterno e predisporre soluzioni personalizzate, efficaci e soddisfacenti dal punto di vista della qualità del servizio reso

essere aperti a idee e approcci nuovi, saper individuare e cogliere le opportunità, non temere l’errore ma piuttosto viverlo come un’occasione di apprendimento e miglioramento

essere disponibili all’ascolto e all’interazione col pubblico

L'abilitazione all'esercizio della professione avviene attraverso un esame di abilitazione, disciplinato dall'Ordinanza ministeriale n. 457 del 15/06/2016 ‚Abilitazione alle professioni di ottico e odontotecnico‘. Per essere abilitati come “Ottici” si possono seguire differenti percorsi:

  • dopo la terza media ci si può iscrivere al corso quinquennale di un Istituto Professionale di Stato per Ottici (indirizzo ottico e odontotecnico) e, superati gli esami, si sarà abilitati all'esercizio professionale;
  • si può anche diventare Ottici accedendo, dopo una qualsiasi maturità, ai corsi di Formazione Professionale Regionali autorizzati dal Ministero della Salute e dalle varie Regioni: i corsi hanno una durata di 1 o 3 anni a seconda delle Regioni, e vi si accede con un diploma di maturità quinquennale; al termine viene rilasciato un attestato di qualifica di ‚operatore meccanico ottico‘ che abilita alla professione ed ha validità regionale;
  • si può conseguire un altro diploma di maturità o la laurea in Ottica e Optometria (classe di laurea in Scienze e Tecnologie Fisiche L-30) – con contenuti, pari ad almeno 30 CFU, relativi agli insegnamenti obbligatori di ottico – purché si abbia svolto attività lavorativa o si abbia frequentato un corso di formazione professionale regionale avente per oggetto le attività e gli insegnamenti obbligatori del corso di Istituto professionale in indirizzo ottico e odontotecnico di cui al primo punto.

È inoltre indispensabile possedere un’ottima padronanza della lingua inglese.

Si prevede per il futuro un’espansione del mercato per i centri di ottica e delle strutture anche pubbliche di salute visuale, espansione legata ad un aumento dell’attenzione della popolazione ai problemi della visione e alla loro prevenzione.

Questo si deve a diverse ragioni tra le quali l’uso sempre più diffuso di nuove tecnologie che evidenziano o aumentano l’incidenza di problemi visivi, la crescente sensibilità per il legame tra visione e capacità di apprendimento, il desiderio di una migliore qualità della vita unito ad un aumento dell’età media della popolazione e dell’aspettativa di vita.

A seguito di ulteriori corsi di perfezionamento, coerentemente con le proprie inclinazioni, sarà possibile per l’OPTOMETRISTA specializzarsi in Contattologia, in Contattologia Pediatrica in Optometria Comportamentale, in Ipovisione o in Sport Vision.

http://www.sopti.it – Società Optometrica Italiana;

http://www.federottica.org – Associazione Federativa Nazionale Ottici Optometristi

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